Dai Monaci Bon il suono di guarigione delle Antiche Ciotole Sacre
I Bompo, considerati la classe più elevata dei Monaci Bon, erano veri e propri sciamani che utilizzavano le ciotole sacre, che giungono a noi col nome di Campane Tibetane, per fronteggiare le malattie che affliggevano l'uomo di un tempo; con l'avvento del Buddismo indiano, i maestri iniziarono ad utilizzare il suono delle Campane per riequilibrare e riallineare i centri energetici, i Chakra.
I saggi Maestri delle due diverse culture unirono così le singole virtù per dare vita a filosofia di armonizzazione e cura di corpo e spirito, originando un modello di grande valore terapeutico e spirituale tramandato nei secoli e giunto fino a Noi.
Secondo molteplici tradizioni Orientali, soprattutto le
culture nate nella "culla" dei territori Himalayani, il mondo è nato
dall' "OM" ovvero dal suono primordiale dell'Universo:
"nello spazio originario si produsse una vibrazione che progressivamente
si trasformò nel Suono Primordiale dell'Universo. Tale suono unisce gli
elementi fondamentali che lo costituiscono, cioè il Fuoco, l'Aria, la Terra e
l'Acqua. La forza karmika aggrega gli elementi planetari costituendo la realtà
terrestre nella sua varietà di aspetti e di vita. (Cit. Maestyro Thonla
Sonam)"
Ebbene, le Campane Tibetane per la loro composizione e forma, riproducono tale
suono, l'OM, riconducendo l'Uomo all'inizio del tempo e della vita,
permettendogli di "ricongiungersi" a tutto ciò che lo costituisce e
alla natura della nostra origine, donando una profonda pace e un equilibrio
interiore.
Le Campane Tibetane, forgiate ancora oggi artigianalmente nei territori
Himalayani ed in modo particolare in Nepal, devono proprio alla loro
composizione il valore e la corrispondenza del suono ai movimenti planetari:
sono infatti realizzate da una lega composta da 7 metalli:
- Oro per il Sole
- Argento per la Luna
- Ferro per Marte
- Mercurio per Mercurio
- Stagno per Giove
- Rame per Venere
- Piombo per Saturno.
E' importante osservare come le Culture Antiche ripropongano la
"lettura" della vita dell'Uomo quale microcosmo inserito ed interconnesso
al Macrocosmo che è l'Universo: la filosofia delle incidenze Planetarie e degli
Archetipi che i singoli pianeti rappresentano è riproposta da Filosofi e Medici
come Paracelso, nato in Svizzera nel 1493 d.C., e quindi vissuto in tempi
successivi alla cultura Tibetana pre e post Buddista, e in latitudini
sicuramente più vicine a Noi e alla nostra Tradizione.
Tornando alla tradizione antica delle Campane Tibetane, il cui utilizzo ai fini
di una trasformazione profonda finalizzata alla pacificazione e all'equilibrio
interiore dell'individuo è sempre sostenuto da una forte motivazione morale ed
intima, ci pone davanti ad una considerazione fondamentale, e cioè il fatto che
cambiare la realtà delle cose è possibile, ma è indispensabile essere consapevoli
del grande potere che la mente e lo spirito hanno su di essa!
Per praticare con le Campane Tibetane non sono necessari
"atti di fede", e non è richiesto alcun "credo" religioso o
adesione ad una o all'altra dottrina, ma certamente la condizione
indispensabile, sia per la meditazione che per ogni pratica con il suono delle
Campane, è l'Umiltà... e la consapevolezza che la nostra mente e il nostro
"cuore" hanno un grande potere sulla realtà e sul suo cambiamento...
infatti per trasformare la realtà non è sufficiente porre attenzione e
concentrazione sul male e sulla sofferenza, ma avere la consapevolezza che ogni
essere senziente ha la capacità di cambiare ciò che lo circonda a partire dal
suo cuore e dalla sua mente.
Seppure non è indispensabile la condivisione di un credo religioso, è
importante una grande consapevolezza e profondità spirituale per godere e
beneficiare del suono delle Campane Tibetane, a partire dal rispetto per la
cultura che dà origine a queste pratiche, alla meditazione in tutte le sue
forme e alle Campane stesse; in questa cultura l'accezione del termine
"preghiera" è molto più ampio e profondo rispetto al significato che
gli attribuiamo noi: la preghiera è la recita di mantra quale strumento per
concretizzare il potere di cuore e mente, partendo dal ringraziamento di tutti
coloro che con saggezza e insegnamenti, i Maestri del passato e del presente,
ci sostengono nel nostro percorso.
La recita del Mantra crea la condizione di fiducia e forza, la preghiera prepara "il terreno" spirituale ottimale per accogliere l'insegnamento e il beneficio portati dal suono delle Campane, che prima di un trattamento è una Disciplina.
Mantra di Buddha Shakyamuni
Namo Gurubie - ci si rivolge al Maestro (Guru) cercando in Esso rifugio
Namo Buddhaia - ci si rivolge e si cerca rifugio negli Illuminati
(Buddha)
Namo Dharmaia - ci si rivolge e si cerca rifugio nella
Dottrina
Namo Sanggaia - ci si rivolge e si cerca rifugio nella Comunità
Spirituale in quanto la "guarigione" non è mai un fatto soli
dell'individuo ma del sostegno della comunità e delle sue scelte
Om muni muni maha muni shakya muni yi so ha - è quindi l'elogio della
capacità infinita che tale buddhità produce in chi voglia intraprendere la via
della purificazione
Le sette Meditazioni Illimitate
Possano tutti gli esseri senzienti avere la felicità e le sue cause
Possano tutti gli esseri senzienti essere liberi dalla sofferenza e dalle sue cause
Possano tutti gli esseri senzienti essere inseparabili dall'estasi priva di dolore
Possano tutti gli esseri senzienti dimorare nell'equanimità libera da indifferenza, attaccamento e odio
Possano tutti gli esseri senzienti guarire dalle malattie, possano purificare il corpo e la mente inquinati e godere di perfetta salute, relativa e assoluta, ora e sempre
Possano tutti gli esseri senzienti rilassarsi in un ambiente interiore ed esterno puro e sano, ora e sempre
Possano tutti gli esseri senzienti avere la pace interiore e godere della pace nel mondo, ora e
sempre